Bicicletta e video arte per sensibilizzare su temi sociali del mondo del lavoro, un connubio possibile!
di Paola Samoggia, musicista e direttrice artistica del progetto "Arte e/è Lavoro, una questione di accenti"
12 ottobre 2024
di Paola Samoggia, musicista e direttrice artistica del progetto "Arte e/è Lavoro, una questione di accenti"
12 ottobre 2024
Ho incontrato l'associazione PALCO diversi mesi fa e ho notato subito l'assonanza tra "i nostri accenti". Ho pensato che assieme avremmo potuto dare un contributo diverso al necessario cambio culturale per una nuova visione del mondo del lavoro.
Mi sono chiesta più e più volte: come può una compositrice di musica come me contribuire a sensibilizzare il mondo su temi così difficili e apparentemente lontani?
E più in generale: può l'arte, qualsiasi forma d'arte, rendere migliore il nostro mondo? L'arte è solo intrattenimento e momento di evasione oppure può essere utile per denunciare e sensibilizzare, affrontando anche temi difficili e scomodi, magari stimolando le persone in generale - ed i giovani in particolare - a riflettere su comportamenti che possono fare la differenza fra la vita e la morte?
Da queste considerazioni nasce il mio progetto, che affida alla VIDEO DANZA il compito difficile di "emozionare" attraverso i suoni, la musica, la danza, le immagini e l'animazione, portando nel mondo (dell'arte e non solo) i temi che riguardano la dignità e sicurezza sul lavoro.
Dal 2020 in poi, con cadenza annuale, ho realizzato insieme ad un ampio gruppo di collaboratori alcuni video con una formula davvero particolare: nel breve tempo di soli due minuti provocare intense emozioni senza utilizzare la parola.
Non solo: ho capito che per raggiungere il maggior numero possibile di persone dovevo uscire dal mondo strettamente artistico e portare queste opere anche nel mondo dei lavoratori, dei convegni destinati agli operatori della sicurezza, delle fiere di settore; tutti contesti che abitualmente si affidano alle parole, per denunciare, dichiarare, enunciare numeri, statistiche e dati, senza mai rivolgersi al registro delle emozioni, quello che non ha bisogno solo di parole ma di stimoli differenti per essere scosso sin nel profondo.
Allo stesso modo, ho trovato stimolante portare questi contenuti in contesti legati al "mio" mondo, quello della musica classica, dell'arte e della cultura e l'effetto è stato ugualmente interessante.
Così è iniziata la Campagna di Sensibilizzazione che ad oggi ha ottenuto più di 230 proiezioni suddivise in 40 Paesi e ha raggiunto quasi tutte le Regioni d'Italia con almeno una proiezione.
Chi ha avuto modo di vedere i cortometraggi nei vari contesti si è emozionato, ha colto il messaggio, spesso andando anche oltre le intenzioni iniziali, facendo suo il significato che ho cercato di portare.
Il progetto ha suscitato anche l'interesse dell'Università di Bologna che, all'interno del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'Economia, ha avviato uno studio proprio sulla diffusione della Cultura della Sicurezza del Lavoro attraverso l'Arte e l'impatto che può avere sui comportamenti.
All'interno di queste necessarie premesse, è nata l'iniziativa organizzata assieme a Palco: una gita domenicale in bicicletta per famiglie al Museo del Patrimonio Industriale abbinata alla visione di un cortometraggio.
La data scelta è legata ad una ricorrenza piuttosto triste, ma fortemente simbolica: la Giornata Annuale ANMIL (*) per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro".
La location è un Museo unico nel suo genere che racchiude l'ingegno del nostro territorio, la creatività messa a disposizione del lavoro in tutte le sue storiche valenze che ha ospitato per più di sei mesi una nostra installazione per fare capire che anche questo tipo di azione culturale è Patrimonio del territorio.
Il percorso in bicicletta affianca un canale bellissimo e poco conosciuto che permette di pedalare in sicurezza all'interno di vari parchi che collegano la stazione centrale al Museo e anche al nuovo Polo Scientifico-Tecnologico del Navile dell'Alma Mater dedicato alle facoltà di chimica, biotecnologia e farmacia.
Un insieme di arte, lavoro, sport e cultura in grado di proporre contenuti importanti in un format "scorrevole".
Nella bellissima giornata di sole, le chiacchiere tra gli alberi del percorso e le risa dei bambini sono state affiancate dalle mille storie raccontate dalla guida nell'illustrazione del museo e dei tanti modellini che spiegano in modo chiaro e sorprendente le macchine della nostra storia.
Alla fine della visita la proiezione del cortometraggio "gEARS, a factory fairy tale" (**) ha completato la magia creata per grandi e piccini. Questo cortometraggio è stato pensato anche per un pubblico giovane: ha come protagonista una bambina che, con il suo sguardo sognante ed innocente, osserva il posto di lavoro dei propri genitori come il luogo più bello nel quale immaginare il proprio balletto e, come Alice nel Paese delle meraviglie, trasfigura quelle che agli occhi di noi adulti risultano macchine pesanti e tristi in meravigliose giostre piene di luce e colore.
Esplorando la fabbrica, filmando le macchine, registrandone i suoni, parlando con gli operai, abbiamo iniziato a vedere i meccanismi e gli ingranaggi come vere e proprie coreografie per un balletto e i rumori come veri e propri suoni per comporre una diversa sinfonia. Da qui ad immaginare una bambina che, con sicurezza e allegria danza in mezzo alle macchine rendendo la fabbrica il suo palcoscenico, il passo è stato breve.
Anche giornate come questa raccontano la sicurezza sul lavoro.
(*) ANMIL, Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro
(**) il titolo del cortometraggio utilizza un gioco di parole inglese che unisce gears-ingranaggi e ears-orecchie per evidenziare la relazione fabbrica-musica. Il sottotitolo significa una favola in fabbrica.
INFO sul sito www.nocrash.org